TREISO – BARBARESCO
Si parte da Treiso, nel cuore della zona del Barbaresco, paese di villeggiatura di nobili dell’ottocento per fuggire al caldo della bassa Alba. Luogo di lotte partigiane, definito da Fenoglio “un paese per viverci in pace”. Qui le colline esposte ai venti, freddi e anche marini, producono vini più nervosi e sottili, che possono diventare rustici o eleganti, influenzati dall’annata e dalle capacità di chi li vinifica.
Dopo circa 10 minuti di pedalata in direzione Cappelletto, si può fare una piccola deviazione per visitare, sulla destra, il punto panoramico delle Rocche dei Sette Fratelli.
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Ritornando sulla strada principale si continua per altri 2 km fino a Cappelletto, salendo ancora fino a Mompiano. All’intersezione tra la sp 230 e 265 si arriva finalmente alla fine della salita, nel punto più alto del percorso, l’Area attrezzata Donna di Langa con i suoi 620 metri d’altezza. Qui la vista mozzafiato delle Langhe e dei suoi vigneti merita certamente una sosta.
Continuando sulla strada per altri 2 km, ci si imbatte nella minuscola e graziosa cappella Nostra Signora del deserto, prima del Pilone Chiarle. La zona è ricca di noccioleti, da cui deriva la particolare nocciola tonda gentile del Piemonte.
Dopo Località Verna si arriva a Mango terra di Moscato e altri vini, visitando l’Enoteca regionale del Moscato nel Castello, si possono trovare varietà eccezionali, tra cui “l’Insolito” che trae il proprio nome dall’unione tra uve Moscato e Favorita. Pedalando ancora per qualche minuto si arriva a Garassino, sede dello storico gruppo Miroglio, da sempre riferimento per i tessuti di alta qualità piemontesi, e oggi innovatore anche nel settore vinicolo con il famoso Cru il Barbaresco Garassino D.O.C.G.
A Coazzolo, la natura si affianca all’arte in modo insolito e singolare: immersa tra le vigne si scorge la suggestiva cappella della Beata Maria Vergine del Carmine, con la facciata dipinta da Tremlett nel 2017, caratterizzata da colori caldi e accesi che spiccano, fondendoci al tempo stesso, nell’ambiente collinare circostante.
Poco più avanti ci si può letteralmente arrampicare sull’enorme panchina blu creata da Chris Bangle, dove, sedendosi, si ha la sensazione di tornare bambini.
3 km dopo Coazzolo ecco Neive. Il nome risale alla gens naevia, che in epoca romana possedeva questi territori. Patria di nobili famiglie, oggi ricca di antiche dimore riportate alla luce e trasformate in aziende vitivinicole o cantine, come ad esempio la splendida cantina del castello di Neive eretto per volere del Conte di Castelborgo nel 1700.
Ultima tappa Barbaresco, rinomato per il vino D.O.C.G dai riflessi aranciati, famoso in tutto il mondo per le peculiarità che riesce ad ottenere solo maturando nel terroir limitrofo. Tanti i piatti tipici con cui accompagnarlo: dai ravioli al tartufo al risotto al castelmagno e nocciole. Per la tua sosta prova il ristorante Rabaya o da Antinè, o, se preferisci, gusta l’aperitivo da Carlo Boffa, un must tra gli abitanti della zona.[/show_more]
Riposare gli occhi sulla vista mozzafiato tra le colline e i vigneti delle Langhe e perdersi tra vini, arte e natura.