COLLE DELLA DIETA
Il percorso parte da Pianezza e attraversa Valle Ceronda e Val Casternone.
La prima piccola località che incontriamo è Fiano, un paesino rinomato per i suoi torrenti e sentieri dove d’estate molti torinesi si recano qui per sfuggire all’afa cittadina tra una grigliata e un bagno. Proseguendo verso San Giglio, ecco La Cassa, così chiamata per via del territorio in passato venatorio e abitata dai “caciarin” (“i cacciatori”).
Attraversiamo il fiume Stura di Lanzo che, più avanti nel nostro percorso, si unirà alla Stura di Viù bagnando Pessinetto e Traves.
[show_more more=”Continua…” less=”Comprimi” color=”#9b1818″]
Siamo arrivati a Lanzo, tappa fondamentale del nostro giro che dà il suo nome alle valli limitrofe, ai piedi delle Alpi Graie. Conosciuta non solo per le sue buonissime tome e per i suoi prodotti gastronomici, ma soprattutto per il panorama, il suo centro storico sul monte Buriasco offre una vista bellissima e merita una sosta per un giro. Inoltre qui a Lanzo si tramanda un’antica leggenda che vede come protagonista il Ponte del “Roch” (pietra in piemontese), meglio conosciuto come ‘’Ponte del Diavolo’’.
Il ponte è un’importante infrastruttura di comunicazione e, in passato, rappresentava l’unico passaggio per accedere a Torino. Dopo i ben due crolli avvenuti durante la sua realizzazione, Il Diavolo, avendo assistito ai tentativi, si adoperò per ripararlo lui stesso. Ma i suoi servigi non sono scontati… In cambio del suo aiuto, avrebbe chiesto in cambio un’anima, in particolare quella di chi per primo avesse attraversato il ponte. Gli abitanti, allora, mandarono avanti un cane e il diavolo, infuriato, batté i suoi zoccoli sulle pietre, dando origine a quelle che oggi chiamiamo “Marmitte dei Giganti” larghi solchi scavati nelle rocce che rassomiglianti a gigantesche impronte.
Da Lanzo si prosegue sulla strada Valli di Lanzo che diventa sempre più ripida fino al 45 km e ci ritroviamo a quota 1467 m, nel punto più alto tra Mezzenile e Viù un po’ prima di Polpresa.
Passando alle pendici del monte Momello attraversiamo poi Germagnano. Anche se con un leggero dislivello, la strada è facilmente godibile e ci permette di gustarne splendidi panorami.
Iniziamo la circumpedalazione del Colle della Dieta con strade più strette e ricche di sali e scendi che richiedono un impegno maggiore. Attraversando il ponte sopra Rio Begone immerso nel bosco e superando Mezzenile, si arriva a Murasse scendendo per l’omonima via.
Dal piccolo paese di Monti mancano circa 3,5 km al Colle della Dieta. Iniziamo a stringere i denti ora che la fatica si fa sentire!
Il panorama di cui si poteva godere prima di Monti lascia spazio a verdi pascoli, casette e piccole cappelle sparse qua e là. Dieta, inoltre, offre una stupenda vista su sull’Uja di Calcante (“Uja” che in dialetto significa “ago”, “punta”, stava a indicarne l’alta posizione).
Dopo essere giunti al Colle inizia una piacevole discesa nella Val di Viù passando per suoi comuni. L’aria fresca della montagna, i castagni, il verde dei prati, la luce tersa ti culleranno lungo la discesa; tutti aspetti della tranquilla e naturale vita alpina che nella prima parte di ascesa probabilmente non abbiamo avuto modo di osservare con la giusta calma.
Siamo a Viù, per una piccola pausa prima di tornare a Pianezza ci si può fermare al Caffè Rocciamelone o, per i più affamati, all’Osteria degli Stambecchi rinomata per la selvaggina locale e i formaggi tipici dei malgari del luogo. Degni di nota sono il Santuario di Nostra Signora della Saletta e Villa Fino, inserita in un tipico complesso parrocchiale di cui fa parte anche la cappella della Madonna del Carmine in stile neogotico.
Proseguiamo la nostra discesa passando per Fubina sino ad arrivare a Monasterolo e infine Pianezza.
Pianezza, punto di partenza e arrivo, è uno dei 93 comuni inseriti nella Corona Verde, un progetto che comprende il rilancio dei sentieri, aree rurali, parchi e fiumi oltre che delle bellezze sabaude. Inoltre, la sfida del progetto è quella di inserire anche la Corona delle Delizie, integrando le infrastrutture presenti in circa 90 km di anello al fine di riqualificare l’area metropolitana torinese e limitrofa.
Non resta quindi che venire con noi alla scoperta dell’area attorno a Torino, il Piemonte è ricco di comuni che hanno tanto da offrire in termini di cultura, gastronomia e natura.
[/show_more]
Gli amanti delle sfide e della fatica ma che non vogliono rinunciare alla vista di uno splendido panorama.