CINZANO

Distanza

71 km

Dislivello

1080 m

DURATA

Mezza giornata

Partenza

Torino

Arrivo

Torino

Partendo da Torino si arriva velocemente a San Mauro costeggiando il fiume Po, si continua sino alla “prima pausa caffè ” al bar Renato di Gassino ritrovo di ciclisti della zona. Si prosegue verso san Raffaele Cimena, dove con una svolta a destra inizia la salita verso Bric del Vaj. Qui ti trovi nella Riserva Naturale del Bosco del Vaj, immerso tra faggi, ciliegi selvatici, roveri che incontrano la flora mediterranea spostatasi dalla costa ligure. I climi e i colori variano repentinamente come le strade. Sei a 480 m ma, con la fitta vegetazione che rinfresca e dona intimità alla strada, sarà difficile scorgere qualche punto per godersi il panorama a valle.

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La salita impegnativa è molto nota tra gli amatori delle due ruote Torinesi con punte superiori al 10% di dislivello. Poi via in discesa verso Casalborgone. Riguardo all’antico paese risalente all’anno 1000, si legge in una pergamena del 1265, conservata a Chivasso in cui si usa per la prima volta il toponimo Casale Bergonis, per via del suo proprietario “Bergo” da Bergonis, una latinizzazione del nome tramandatasi in epoca longobarda e gotica. Nel percorso di intravede il lussuoso Castello, riaperto nel 2018, oggi dimora di charme per tanti turisti.

Da Casalborgone si sale sino a Cinzano senza particolari difficoltà se non nello strappo finale prima della piazza principale del paese.

Cinzano è una piccola località nelle colline Torinesi, molto frequentata dai ciclisti perché è la porta di accesso alle prime località nella provincia di Asti, e consente di godere di paesaggi collinari molto affascinanti che in qualche modo richiamano i dolci colli delle Langhe. In piazza Podio, a sinistra del Parrocchiale di Sant’Antonio Abate, impossibile non notare il Castello di Cinzano, dimora di nobili famiglie, inserito in un lussureggiante parco e abbellito dai giardini che nel 1872 il marchese Ludovico Della Chiesa, decise di commissionare al conte Ernesto di Sambuy impegnato anche nella costruzione del borgo medievale del Valentino. Nel 1951 alla morte dell’ultimo Marchese, il castello fu danneggiato dal conflitto con i repubblichini di Salò durante la guerra. Successivamente restaurato, divenne prima un ristorante, poi un istituto medico pedagogico, ed infine nel 1968 fu trasformato in residence come ancora oggi si può notare. Appena dietro la chiesa è ubicato un ristorante molto carino attrezzato con un piccolissimo dehor. Si chiama “Il Sedano Allegro”, l’interno è molto curato e sembra di entrare in una casa privata, la cucina è ovviamente quella Piemontese. A poche centinaia di metri si trova l’azienda vitivinicola Fratelli Rossotto dove si possono fare delle degustazioni e acquistare vino locale.

Da Cinzano si scende attraversando le colline e piccoli paesi della provincia di Asti e Torino, Moncucco Torinese, Mombello di Torino, Arignano, Andezeno sino alle porte di Chieri, proseguendo verso Baldissero. A Moncucco si trova l’interessante Museo del Gesso all’interno del Castello, vista la grande attività estrattiva del Basso Monferrato nel XVI di questo materiale; due edifici del Castello ancora oggi conservano al loro interno splendidi solai e paliotti di gesso, sono il Municipio e la Bottega del Vino.

Dopo Moncucco un’altra metà affascinante, in particolare per il suo Castello, è Moriondo Torinese piccolissimo borgo di 800 abitanti. Da notare un piccolo castello, che risale addirittura al 1010. Assieme al castello di Cinzano era uno dei punti strategici del Marchese del Monferrato, costruito per ordine del Vescovo Landolfo di Torino. È  stata la dimora del sindaco di Moriondo Virginio Bruni Tedeschi, anche nonno dell’ex modella Carla Bruni conosciuta nel mondo. Durante l’ultima guerra Moriondo e il suo castello furono uno dei 18 principali luoghi in Piemonte di rifugio di ebrei che scappavano dalle persecuzioni fasciste.

Nel percorso intravedi Chieri cittadina più movimentata rispetto alle altre della zona, conosciuta per il suggestivo duomo in stile gotico romano

La prima parte dell’ascesa da Chieri verso Baldissero è morbida e non presenta difficoltà, si attraversano le colline e si può godere di un bel paesaggio. Sulla strada noterai il bellissimo B&B I Tre Merlot. Giunti quasi in prossimità del centro paese, la salita si fa più impegnativa con punte superiori al 10%. Baldissero, noto per la sua storia tipicamente contadina, è in una zona vocata alla produzione di dolcissimo Freisa e del meno conosciuto ma particolarissimo Pelaverga.

Proseguendo, ti aspettano alcuni km di sali scendi sino ad arrivare ai piedi della Basilica e affrontare gli ultimi 400 metri che come sanno tutti i ciclisti della zona “Si fanno ricordare“. Forza!

Ora si sfreccia in discesa sulla cresta dei Bric Sueri, Aman, Cervet e Brunassa. Arrivati ai piedi della discesa all’incrocio con Corso Casale (sia dalla strada della Cremagliera che dalla Panoramica/ Strada Chieri) siamo arrivati a Torino, e dovremmo prepararci ad entrare in città, insidiati dai rumori e dal traffico cittadino con la voglia di tornare subito alla scoperta di altri luoghi della suggestiva collina torinese appena lasciatasi alle spalle.

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PERFETTO PER

Passare un pomeriggio in tranquillità con la famiglia tra le riserve boschive della regione, lontani dal caos della città.

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